FOGGIA, MOBILITAZIONE PER IL CONTRATTO PROVINCIALE DEL SETTORE LAPIDEO

Le  Segreterie  Provinciali  di  Feneal  Uil,  Filca  Cisl  e  Fillea  Cgil  di  Foggia  proclamano  lo  stato di  agitazione  a  seguito  del  mancato  rinnovo  del  Contratto  Provinciale  lapidei. “Riteniamo  incomprensibile  e  inopportuno  il  recesso  e  la  disdetta  comunicata  dalla  sezione  Lapidei  di Confindustria  Foggia  –  dichiarano  i  Segretari  Generali  di  Feneal  Uil,  Filca  Cisl  e  Fillea  Cgil  di Foggia,  Juri  Galasso,  Urbano Falcone  e  Giovanni  Tarantella  –  Tutto  questo  avviene  a  danno  delle relazioni  industriali,  da  sempre  fulcro  dello  sviluppo  del  settore,  dell’aspetto  sociale  ed  economico  e della  sicurezza  nei  luoghi  di  lavoro.  Come  abbiamo  scritto  in  una  nota  che  distribuiremo  nelle  ore  di sciopero,  l’azione  unilaterale  rappresenta  un  duro  attacco  al  rispetto  del  Contratto  Nazionale  e  alla legalità  e  regolarità  del  settore  e  nega  quanto  contrattato  in  passato”. Le  Segreterie  Provinciali  di  Feneal  Uil,  Filca  Cisl  e  Fillea  Cgil  di  Foggia,  oltre  a  proclamare le  tre  ore  di  sciopero  dalle  13:00  alle  16:00  del  prossimo  29  gennaio,  terranno  assemblee aziendali  e  indicono  un’assemblea  Generale  pubblica  che  si  svolgerà  ad  Apricena  presso  la sala  Casa  Matteo  Salvatore  alle  ore  13:00  con  la  partecipazione  dei  Segretari  Regionali  e Nazionali  Feneal  Uil,  Filca  Cisl  e  Fillea  Cgil. “Non  condividiamo  che  si  sostenga  che  ci  sia  la  crisi  del  settore.  Infatti,  non  ci  spieghiamo  come  mai le  aziende  chiedano  sistematicamente  ai  lavoratori  di  effettuare  straordinari,  cosa  stranissima  e  che vale  come  una  contraddizione  di  fatto  –  aggiungono  i  Segretari  Galasso,  Falcone  Tarantella  – Dalle  rassegne  stampe  risultano  i  successi  dell’imprenditoria  lapidea,  che  non  spiegano  la  ritrosia  al rinnovo  contrattuale  e  la  chiusura  alle  istanze  sollevate  dai  lavoratori.  Negli  ultimi  tempi  l’industria estrattiva  in  Puglia,  con  particolare  riferimento  alle  vendite  di  prodotti  delle  miniere  e  delle  cave,  ha registrato  un  incremento  delle  esportazioni  pari  al  9,8%  e  certo  non  può  essere  opposta  la  presenza del  contratto  integrativo  quale  ostacolo  concorrenziale  per  le  aziende,  perché  il  bacino  marmoreo  di Apricena  è  qui,  non  altrove.  Nel  corso  della  assemblea  pubblica,  per  la  quale  chiediamo  la partecipazione  della  stampa  e  dei  rappresentanti  istituzionali,  si  valuteranno  le  iniziative  da intraprendere  se  non  verrà  aperto  il  tavolo  di  trattative.  Con  il  rinnovo  contrattuale,  noi  chiediamo di  rendere  operativo  l’osservatorio  sul  settore,  di  attuare  politiche  di  sviluppo  con  i  marchi,  di promuovere  la  sostenibilità  e  la  difesa  della  filiere  potenziate,  il  rispetto  dell’ambiente  e  di  garantire  la massima  sicurezza  sul  posto  del  lavoro”. 

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